GEOGRAFIE SUL PASUBIO 2017
GEOGRAFIE SUL PASUBIO
Narrare i luoghi e i popoli.
Scuola estiva di reportage.
Pellicole, Incontri, Passeggiate.
MONTE PASUBIO, 11-14 LUGLIO 2017
Quattro giorni di trekking in montagna dedicati al reportage con ospiti nazionali e internazionali
E inoltre pellicole, Incontri, Passeggiate dal 1° al 15 luglio.
organizzano i comuni del pasubio (posina, terragnolo, trambileno, vallarsa e valli del pasubio)
Geografie sul Pasubio è un progetto sulle molte forme con cui si possono raccontare i territori, i luoghi e ciò che contengono o li attraversano: paesaggi, città, fiumi, persone, memorie, animali, nature, società, fatti politici, esistenze individuali…
Un modo per confrontarsi con le vecchie e nuove geografie, quelle delle mappe e quelle impalpabili e poco definibili che non si possono mettere su carta.
Tutto avviene attorno e sopra un ampio massiccio – il Monte Pasubio – che si sviluppa tra Trentino e Veneto in una alternanza di paesaggi, scenari naturali e sedimenti storici molto forti. Ci si muove tra ampie distese dei pascoli alpini, malghe, verdi scorci che d’improvviso lasciano il posto a un paesaggio lunare fortemente segnato dalle memorie della Grande guerra. Qui si è combattuta una delle più grandi battaglie di mina della Prima guerra mondiale ma il Monte Pasubio è stato per molti decenni anche una montagna monte-frontiera tra impero Austroungarico e Regno d’Italia.
Lì tra i sentieri, i rifugi alpini, le malghe ma anche i paesi dei cinque comuni che insistono sul massiccio prende forma un calendario di eventi, un ciclo di proiezioni e una piccola scuola estiva di reportage e narrazione con un forte spirito internazionale.
Tutto per piccoli numeri, per persone curiose, disposte a usare testa e gambe per inseguire le storie, le voci e i personaggi che possono dirci qualcosa che non conosciamo e aprirci gli occhi.
Il progetto è promosso dai cinque Comuni del Pasubio (Posina, Terragnolo, Trambileno, Vallarsa, Valli del Pasubio) in collaborazione con Keller editore.
Il Monte Pasubio si trova a metà strada tra le città di Vicenza e Trento.
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Quattro giorni in montagna tra trekking e reportage dall’11 al 14 luglio, sul Monte Pasubio in un paesaggio che passa da idilliaci pascoli alpini a fitti boschi e scorci lunari pieni di memorie della Grande guerra.
Il laboratorio si rivolge ad un numero limitato di partecipanti che per quattro giorni daranno vita ad una sorta di trekking formativo muovendosi tra rifugi e malghe del Monte Pasubio. Nelle ore dedicate al reportage e alla narrazione si affronteranno dialoghi e confronti attorno a temi di attualità così come si impareranno i rudimenti del reportage. Il tutto in una chiave informale e intima come vuole la montagna.
Temi caldi, incontri generali e incursioni tra i “ferri del mestiere”, domande e risposte a ospiti che hanno saputo raccontare in modo nuovo il nostro tempo. Quindi zaino in spalla, camminate (abbordabili e non tecnicamente impegnative) e tante occasioni per discutere e imparare insieme con grandi firme, autori e innovatori. Costo euro 280 (pernottamenti in rifugio e malga, cene, colazioni, pranzi, guida… e incontri) nel clima essenziale della montagna.
Il costo del trekking è di euro 280. I partecipanti al trekking avranno la possibilità di partecipare a incontri in esclusiva con i reporter e gli ospiti. Ogni giorno dal 12 al 14 sarà tenuto anche un incontro aperto al pubblico. Tutte le altre proposte di geografie sul Pasubio sono a ingresso gratuito.
Tra gli ospiti di questa prima edizione il grande fotoreporter turco Burhan Ozbilici, fresco vincitore del World Press Photo 2017, Valerio Pellizzari storico inviato del giornalismo italiano sui più caldi fronti degli ultimi decenni; Francesco Cataluccio che parlerà della scuola di reportage polacca e degli eredi di Ryszard Kapuściński, Marco Ansaldo inviato di Repubblica per la Turchia, Vaticanista e docente di Giornalismo Estero alla LUISS di Roma; Martin Pollack uno dei maggiori scrittori e reporter dell’Europa centro-orientale e Sandro Orlando – reporter e giornalista per il gruppo RCS e viaggiatore di lungo corso – che ci accompagnerà alla scoperta del reportage di viaggio. Ci sarà anche Edoardo Camurri che con il programma Viaggio nell’Italia del Giro della RAI ha raccontato in modo nuovo e diverso la provincia del nostro Paese. Con lui non poteva mancare l’attore Roberto Abbiati che ha cesellato una serie di personaggi indimenticabili per l’edizione 2017 del format.
COMPAGNI DI VIAGGIO
Qui trovate l’elenco dei relatori che si alterneranno durante il trekking. Li abbiamo chiamati Compagni di viaggio perché alcuni materialmente condivideranno anche i sentieri – mentre altri ci attenderanno ai rifugi – e perché ci proporranno dei percorsi attraverso temi ed esperienze.
ROBERTO ABBIATI
Nasce a Seregno il 25 Settembre 1958, in via Umberto I.
Lavora per il Teatro alla Scala in qualità di mimo nell’opera “The Flood” con la regia di Peter Ustinov, nel frattempo impara a suonare la cornamusa.
Fonda con Bano Ferrari e Carlo Pastori il teatro d’Artificio, e gira con loro a far spettacoli. Fonda, oltre che con gli amici del Teatro d’Artificio, con Walter Muto e Franco Svanoni il gruppo musicale Badalabanda, e realizza un CD in cui suona la cornamusa.
Con la regia di Bolek Polivka recita in “La vera storia di Biancaneve” e “I love Canberra” pur non parlando una parola di ceco, partecipa al programma televisivo “Manèz” come ospite di Bolek Polivka. Diventa amico di Bolek Polivka.
Partecipa come porcellino allo spettacolo “I tre porcellini” di Giampiero Pizzol, per la regia di Carlo Rossi.
Con il Teatro d’Artificio recita nello spettacolo scritto da Francesco Niccolini “The clown Shakespeare company”. A questo punto con l’amico Francesco si trova spesso per ragionare su nuovi progetti, uno di questi è l’ambiziosa riscrittura e messa in scena del “Riccardo III” di Shakespeare. Lo spettacolo ha per titolo “Riccardo l’Infermo, il mio regno per un pappagallo” e ha debuttato nel 2001 al festival di Sucre in Bolivia, organizzato dal Teatro de los Andes.
Fonda con un gruppo di disabili la compagnia “Yorik Spettacoli” per fare spettacoli, e li fa.
Trova una storia straordinaria come quella della prima giraffa di Francia, e ne fa uno spettacolo, “Il viaggio di Girafe” che porta tutt’ora in giro in Italia e all’estero (Marsiglia, Tolone, Edimburgo e al Dublin Theater Festival) con una piccola tenda e un paio di amici che sono anche bravi attori, Alessandro Calabrese e Luca Salata.
“Pasticceri, io e mio fratello Roberto” con Leonardo Captano debutta al festival Inequilibrio di Castiglioncello, fa un sacco di repliche in un sacco di festival ed è molto recensito.
Roberto Abbiati ha fatto anche un film che si chiama “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati.
Dalla passione per “Moby Dick” nasce lo spettacolo veramente originale, non per altro, ma semplicemente perché dura 15 minuti ed è per 15 spettatori, dal titolo “Una tazza di mare in tempesta” e con questo lavoro va a ritirare a Fiesole, ridente cittadina collinare alle porte di Firenze, il premio Fiesole per le arti.
Dall’attenta osservazione dello spettacolo nasce invece un libro “Un tentativo di balena” edito da Adelphi e l’attento osservatore è lo scrittore Matteo Codignola, Abbiati invece fa le illustrazioni che sono sparpagliate nel libro.
“L’Albero della cuccagna” con Renata Palminiello e Leonardo Caputano debutta al Festival Inequilibrio.
Roberto Abbiati ha fatto un altro film sempre con Carlo Mazzacurati dal titolo “La Passione” e si è imbarazzato molto e divertito altrettanto attraversando di corsa il “red carpet” alla 67° Mostra del cinema di Venezia.
Abbiati fa il teatro anche a Salvador de Bahia, nel senso che lo ha costruito, in uno dei quartieri più violenti della città. La Jolefilm ha deciso di seguire questo lavoro producendo un documentario e allora con Erica Barbiani e Vera Tomasin di Videomante ci sta lavorando.
Nel 2017 tra le altre cose ha collaborato con Edoardo Camurri al programma RAI Viaggio nell’Italia del Giro.
Roberto Abbiati è sostanzialmente un cuoco che suona la cornamusa.
MARCO ANSALDO
Marco Ansaldo è vaticanista e inviato speciale per la politica internazionale di “Repubblica”. Insegna Giornalismo Estero all’Università Luiss di Roma ed è consigliere scientifico della rivista di geopolitica “Limes”.
È collaboratore per RAI Radio3 su Turchia e Vaticano e per la rivista “Lo straniero” diretta da Goffredo Fofi. È fondatore del Forum di dialogo Italia-Turchia (con Yasemin Taskin, 2004).
Tra le sue esperienze come inviato speciale per “Repubblica” si contano Corea del Nord, Cambogia, Birmania, Yemen, Emirati Arabi, Turchia, Cipro, Iraq, Iran, Siria, Libano, Israele, Palestina, Ruanda, Etiopia, Eritrea, ex Jugoslavia, Europa, Nord America, Cuba (2003-2010).
Corrispondente diplomatico (1997-2003); Inviato negli uffici di corrispondenza a New York, Mosca, Gerusalemme, Berlino (1990-2002); Redattore di politica estera (1987-1990); Addetto stampa V Corpo d’armata Esercito italiano (1982-1983); Collaboratore di Stampa e Corriere Mercantile (1981-1986).
Tra i suoi libri: “Il falsario italiano di Schindler. I segreti dell’ultimo archivio nazista”, Rizzoli 2012; “Uccidete il Papa. La verità dietro l’attentato a Giovanni Paolo II” (con Yasemin Taskin), Rizzoli 2011; “Chi ha perso la Turchia”, Einaudi 2011; “Top secret. Il caso Ocalan”, Gamberetti 2002; “Né tetto né legge. L’odissea dei profughi”, Limina 1997.
FRANCESCO CATALUCCIO
Francesco M. Cataluccio ha studiato filosofia a Firenze, letteratura e storia dell’arte a Varsavia. Si occupa dei programmi culturali di Frigoriferi Milanesi. Scrive, in forma digitale, sul “Post”, “Engramma” e “doppiozero”.
È esperto di cultura polacca, ha lavorato a lungo nell’editoria dal 1989 al 2009: come caporedattore e responsabile dei Tascabili e dei Classici presso Feltrinelli (1989-1995), come direttore editoriale alla Bruno Mondadori (1996-2004) e quindi sempre come direttore editoriale della Bollati Boringhieri (2005-2009).
Ha curato le edizioni italiane delle opere di Witold Gombrowicz e Bruno Schulz. Ha scritto: “Immaturità. La malattia del nostro tempo” (Einaudi, 2004) e “Che fine faranno i libri?” (Nottetempo, 2010). Con Sellerio ha pubblicato: “Vado a vedere se di là è meglio. Quasi un breviario mitteleuropeo” (2010, Premio Dessì per la letteratura), “Chernobyl” (2011), “L’ambaradan delle quisquiglie” (2012) e “La memoria degli Uffizi” (2013).
TIZIANO FRATUS
Tiziano Fratus nasce a Bergamo nella primavera del 1975. Studi regolari fino agli anni dell’università quando inizia a dedicarsi alla scrittura. Attraversando le foreste di conifera della California e delle Alpi perfeziona il concetto di Homo Radix, al quale conseguono la pratica dell’Alberografia e la disciplina della Dendrosofia. In vent’anni di lavoro pubblica molti libri fra i quali il romanzo Ogni albero è un poeta (Mondadori), il Manuale del perfetto cercatore d’alberi (Feltrinelli), i saggi appartenenti ai cicli Dittico degli alberi nube (Il sussurro degli alberi, Il sole che nessuno vede – Ediciclo) e Trilogia degli Alberi Monumentali (L’Italia è un bosco, Il libro delle foreste scolpite, L’Italia è un giardino – Laterza), nonché album di poesia i più recenti dei quali sono Un quaderno di radici e Vergine dei nidi usciti per Feltrinelli. Sue liriche sono tradotte e pubblicate in otto lingue fra nord e sud America, Europa e sud est asiatico. Ha all’attivo personali fotografiche e dal 2012 cura la rubrica “Il cercatore d’alberi” su “La Stampa”. Sono in cantiere due titoli per Bompiani, I giganti silenziosi e Giona delle sequoie, uno per Einaudi, C’era una volta il grande albero. Sito: www.homoradix.com
SANDRO ORLANDO
Sandro Orlando è giornalista e scrittore del gruppo RCS.
Ha lavorato per 25 anni come corrispondente dall’estero e giornalista investigativo.
Oggi scrive per Style, mensile del Corriere della Sera, occupandosi di viaggi, libri e arte.
Ha viaggiato moltissimo nell’ex URSS, soprattutto nelle aree attraversate da tensioni e rivalità etniche tra gli anni ’90 e 2000 (Dagestan, Abkhazia, Transnistria, Crimea) e, negli ultimi anni, è tornato più volte in Siberia (Altai, Tuva) e nell’Asia centrale. Ha scelto recentemente proprio la simbolica Transiberiana – da Mosca a Vladivostok – per raccontare il 100° anniversario della Rivoluzione russa.
Nel 2016 i suoi reportage da Asmara, Groenlandia, Isole Faroe, Tahiti, Etiopia e Myanmar sono stati pubblicati su varie riviste come D di Repubblica e Sette, con cui collabora. Nel 2015 ha ripercorso per il settimanale L’Espresso la lunga marcia di Mao durante la guerra civile cinese. Nel 2014 ha viaggiato via terra da Istanbul fino alla provincia cinese dello Xinjiang, lungo i nuovi tragitti commerciali dell’Asia centrale. Nel 2012, per due mesi, ha attraversato la Cina seguendo la rotta descritta da Marco Polo nel suo Viaggio. Nel 1990 ha lavorato come freelance a Berlino, Sarajevo e Mosca, prima di trasferirsi a Milano. Nel 2000 ha fondato la rivista digitale Nexplora ed è entrato a far parte delle redazioni di Corriere Economia, Il Riformista e Il Mondo.
Oltre ai numerosi pezzi giornalistici e di viaggio ha pubblicato anche tre libri.
BURHAN OZBILICI
Burhan Ozbilici è nato a Erzurum, nella Turchia orientale, ora ha 60 anni ed è il vincitore del WORLD PRESS PHOTO 2017.
Figlio di un intellettuale ed eroe della Guerra d’Indipendenza della Turchia, ha avuto una classica educazione turca in diverse città del Paese a cui ha affiancato anche una formazione internazionale, in particolare francese, presso l’Istituto francese di Ankara dove ha studiato media-journalism, letteratura francese e storia.
Ha lavorato come redattore occupandosi di opere letterarie, romanzi, riviste settimanali e mensili.
Il suo lavoro di reporter l’ha portato a collaborare con numerosi giornali turchi e con il quotidiano turco in lingua inglese Turkish Daily News.
Dal 1989 è diventato fotografo per l’Associated Press coprendo la crisi del Golfo nel mese di agosto-settembre 1989, nel 1990 è stato in Arabia Saudita, quindi ha seguito la prima guerra del Golfo al confine tra Turchia e Iraq, l’esodo dei curdi in Turchia e il loro ritorno a “casa” – in Iraq – dopo la guerra. Dalla fine di marzo del 1991 fino ad agosto dello stesso anno si è occupato degli eventi più importanti accaduti in Turchia, tra cui il golpe fallito dello scorso luglio, l’Iraq settentrionale e i terremoti in Iran e in Pakistan. Molti i servizi che ha fatto in numerosi luoghi del mondo dall’Arabia Saudita al Qatar, dall’Oman all’Egitto, e ancora Libia, Cipro, Francia, ex repubbliche sovietiche dell’Azerbaijan, Turkmenistan, Uzbekistan. Tra i suoi lavori anche la documentazione della crisi siriana.
A proposito dello scatto relativo all’uccisione dell’ambasciatore russo Andrey Karlov per mano del poliziotto turco Mevlut Mert Altintas, Burhan dice: “My father, who thought me to help people in danger, despite a heavy price whatever it may be, and The AP’s great photo journalist, my editor and mentor Horst Faas are my heros.
This day, Dec. 19, 2016, in Ankara, I have reacted as an AP journalist, reminding myself of my responsibilties vis-a-vis the AP’s long history of great journalism and journalistic professionalism. My friends who sacrificed their lives in frontline like Afghanistan, Iraq, Sierra Leone, Turkey and Syria also motivated my action”.
VALERIO PELLIZZARI
Valerio Pellizzari è giornalista e scrittore.
È stato inviato speciale de “Il Messaggero” e poi editorialista de “La Stampa”. Ha seguito per oltre quarant’anni gli avvenimenti che hanno sconvolto l’Europa dell’Est, il Maghreb, il Medio Oriente, l’Asia centrale e l’Estremo Oriente. Ha potuto conoscere da vicino molti protagonisti dell’ultimo Novecento e del nuovo secolo. Ha collaborato con numerose testate internazionali tra le quali International Herald Tribune, Libération, El País, BBC, Al Jazeera.
Tra i suoi libri più recenti “La stanza di Ali Baba. Cronache di un Iraq sconosciuto” (Sperling & Kupfer 2004), “In battaglia, quando l’uva è matura” (Laterza 2012), che riassume quarant’anni di esperienze afgane dirette. La sua produzione precedente ha toccato vari scenari in libri come “Vietnam senza memoria” (Vallecchi 1985), “Kabul Kabul” (Vallecchi 1989), scritto assieme all’amico Ettore Mo sulla occupazione sovietica e la guerriglia afgana. Ha ricevuto il premio “Max David” per l’inviato speciale, è nella giuria del Premio Terzani.
MARTIN POLLACK
Martin Pollack, nato nel 1944 a Bad Hall, ha studiato slavistica e storia dell’Europa orientale. È traduttore dal polacco (vari i reportage di Kapuściński che ha fatto conoscere nel mondo tedesco), giornalista e scrittore. È stato corrispondente dall’estero per la rivista “Spiegel” a Vienna e Varsavia tra il 1987 e il 1998.
Il suo lavoro è stato premiato tra gli altri con l’Ehrenpreis des österreichischen Buchhandels für Toleranz in Denken und Handeln (2007) e con il Leipziger Buchpreis zur Europäischen Verständigung (2001).
Vive a Vienna e Stegersbach, nel Burgenland meridionale.
Tra le sue pubblicazioni più recenti: “Il morto nel bunker” (Bollati Boringhieri, 2007 e di prossima edizione per KELLER, 2018), “Warum wurden die Stanisławs erschossen?” (2008), “Kaiser von Amerika. Die große Flucht aus Galizien” (2010), “Paesaggi contaminati” (trad. Melissa Maggioni, Keller, 2016) e “Galizia” (trad. Fabio Cremonesi, Keller, 2017) entrambi premiati da un grande successo di pubblico e critica.
TREKKING
Quattro giorni di trekking nel massiccio del Pasubio tra alpeggi e paesaggi lunari, tra abetaie, larici e memorie della Grande guerra, tra rifugi alpini e malghe, ma anche e soprattutto quattro giorni dedicati al reportage con ospiti che cammineranno con noi o che ci attenderanno ai rifugi.
Tante occasioni per affrontare i temi del raccontare i luoghi, il mondo, le persone con l’occhio del giornalista, del reporter oppure del “semplice” viaggiatore curioso.
Il Pasubio si trova tra le province di Trento e Vicenza ed è raggiungibile da Rovereto, dalla zona di Schio o di Thiene.
La partenza del Trekking sarà sul versante dalla trentino del massiccio.
Gli itinerari non sono tecnicamente impegnativi ma si sviluppano su alcune centinaia di metri di dislivello e alcune ore di cammino.
Saremo accompagnati da uno o più esperti – guide – in grado anche di raccontare natura, paesaggio e storia del Novecento in questi luoghi. Abbiamo pensato a un mix di ospiti davvero importanti e a uno stile, quello della montagna, fatto di informalità e intimità, di gente che cammina, fa la nostra stessa fatica e ha cose da condividere.
Ci sono – come vedete – dei temi, ma grande spazio sarà dato alla curiosità, alle letture, alle esperienze. Avremo anche ospiti stranieri. E nei rifugi, dopo la cena, ci sarà spazio anche per confronti su libri, viaggi, ricordi. Abbiamo scelto giorni infrasettimanali per gustarci una montagna ancor più solitaria.
Come capita in montagna ci si deve adattare a dormire in camerata, a portarsi le cose e ad accontentarsi per quattro giorni alle cose essenziali… ma per questo come per tante altre indicazioni e consigli vi rimandiamo alla sezione PREPARARSI.
Ringraziamo i gestori del Rifugio Lancia e Rifugio Papa così come gli amici di Malga Bisorte.
Altre informazioni saranno fornite al momento dell’iscrizione.
Questo grosso modo l’itinerario
Martedì 11 luglio
Arrivo a Malga Bisorte
Pranzo al sacco
Cena e pernottamento presso la malga
TEMI: “RACCONTARE I PAESI CHE CAMBIANO” CON MARCO ANSALDO
TEMI: “IL REPORTAGE DI VIAGGIO” CON SANDRO ORLANDO
I DOPOCENA: “QUANTE GUERRE CI SONO AL MONDO? E CHI LE RACCONTA?” CON RAFFAELE CROCCO
Mercoledì 12 luglio
Malga Bisorte – Rifugio Lancia
Pranzo in Malga
Cena e pernottamento al Rifugio Lancia
TEMI: “PAESAGGI CONTAMINATI E PAESAGGI SCOMPARSI” CON MARTIN POLLACK*
I FERRI DEL MESTIERE CON VALERIO PELLIZZARI E BURHAN OZBILICI
I DOPOCENA: VIAGGIO NELL’ITALIA DEL GIRO CON EDOARDO CAMURRI E ROBERTO ABBIATI
I DOPOCENA
Giovedì 13 luglio
Rifugio Lancia – Rifugio Achille Papa
Pranzo al sacco
Cena e pernottamento al Rifugio Achille Papa
TEMI: “MEGLIO LONTANI DAL BRANCO” CON VALERIO PELLIZZARI*
TEMI: “NON È SOLO UN CLICK” CON BURHAN OZBILICI*
I FERRI DEL MESTIERE MARCO ANSALDO
I DOPOCENA
Venerdì 14 luglio
Rifugio Achille Papa – Passo Pian delle Fugazze
Pranzo al sacco
Rientro ai mezzi
TEMI: “VADO A VEDERE SE DI LÀ È MEGLIO.
LA SCUOLA POLACCA DI REPORTAGE: GLI EREDI DI RYSZARD KAPUSCINSKI ” CON FRANCESCO CATALUCCIO*
*Riassumendo per la parte del trekking
Tre notti: una in malga e due in rifugio
Tre prime colazioni
Pranzi: un pranzo in malga e tre pranzi al sacco
Cene: una in malga e due in rifugio
Il trekking sarà accompagnato da guida.
Costo: euro 280,00
LA PROCREAZIONE DEL BOSCO
PASSEGGIATA CON TIZIANO FRATUS
POSINA (VI)
15 luglio, ore 17
Alla scoperta di nuove radici e del patrimonio arboreo. Passeggiata tra antichi castagni e faggi, poesia, botanica, meditazione e altre scoperte vitali.
Partecipazione libera senza prenotazione. Ritrovo agli impianti sportivi di Posina.
Siamo al mondo per essere piegati dal vento, annegati dalla pioggia e schiantati dal sole.
Per ingannare la luna e desiderare il deserto.
Da anni Tiziano Fratus organizza e guida Passeggiate per cercatori d’alberi secolari, immersioni alla scoperta del patrimonio arboreo secolare e monumentale, nonchè delle proprie radici poetiche e culturali. Le passeggiate sono occasioni per immergersi nei paesaggi italiani e mondiali e coltivare una sensibilità ed una conoscenza adeguata riguardo i nostri patriarchi vegetali; sono un’esperienza di conoscenza dei luoghi che abitiamo distrattamente, parchi pubblici e privati, giardini, orti botanici, boschi, tutti luoghi che fanno parte del paesaggio che l’uomo abita e vive spesso come valvola di sfogo, come area in cui allontanarsi dal peso, dai problemi, da tutto ciò che ci vincola alla vita sociale e quotidiana.
TIZIANO FRATUS
Tiziano Fratus nasce a Bergamo nella primavera del 1975. Studi regolari fino agli anni dell’università quando inizia a dedicarsi alla scrittura. Attraversando le foreste di conifera della California e delle Alpi perfeziona il concetto di Homo Radix, al quale conseguono la pratica dell’Alberografia e la disciplina della Dendrosofia. In vent’anni di lavoro pubblica molti libri fra i quali il romanzo Ogni albero è un poeta (Mondadori), il Manuale del perfetto cercatore d’alberi (Feltrinelli), i saggi appartenenti ai cicli Dittico degli alberi nube (Il sussurro degli alberi, Il sole che nessuno vede – Ediciclo) e Trilogia degli Alberi Monumentali (L’Italia è un bosco, Il libro delle foreste scolpite, L’Italia è un giardino – Laterza), nonché album di poesia i più recenti dei quali sono Un quaderno di radici e Vergine dei nidi usciti per Feltrinelli. Sue liriche sono tradotte e pubblicate in otto lingue fra nord e sud America, Europa e sud est asiatico. Ha all’attivo personali fotografiche e dal 2012 cura la rubrica “Il cercatore d’alberi” su “La Stampa”. Sono in cantiere due titoli per Bompiani, I giganti silenziosi e Giona delle sequoie, uno per Einaudi, C’era una volta il grande albero. Sito: www.homoradix.com
LUCI SUL PASUBIO
Il cinema racconta il paesaggio
21 ottobre | 1 dicembre
ore 20.30
Ingresso gratuito
Da diversi anni ormai i cinema di paese hanno chiuso i battenti, ma la voglia di vedere un film insieme non si è estinta. Luci sul Pasubio è una scommessa sul potere del cinema di riunire una comunità attorno a delle storie in cui il paesaggio è diventato un personaggio. Otto appuntamenti autunnali nei comuni del Pasubio per ritrovarsi attorno a uno schermo come se fosse un fuoco.
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Sabato 21 ottobre
VALLARSA, SANT’ANNA
Teatro di Sant’Anna, ore 20.30
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K2. TOUCHING THE SKY // K2. TOCCANDO IL CIELO
Regia Eliza KubarskaPolonia, Germania, Regno Unito, 2015, 72’
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È possibile conciliare i rischi dell’alpinismo con la scelta di diventare genitori? Ma soprattutto, è giusto decidere di affrontare situazioni potenzialmente molto rischiose, mettendo a rischio la propria vita, nel momento in cui c’è un figlio a casa che aspetta? La regista decide di affrontare questa domanda invitando un gruppo di persone accomunate dall’aver perso durante l’infanzia un genitore sul K2. La montagna si mostra qui come luogo ultimo, in più sensi: sia come limite estremo a cui tendere, sia come luogo conclusivo di un’esistenza. Attraverso il montaggio di materiali d’archivio, interviste e riprese di questa insolita spedizione, la regista ci interroga sul significato della sfida, della montagna e della genitorialità.
Sottotitoli Italiano
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Venerdì 27 ottobre
POSINA
Palestra Comunale, ore 20.30
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SAMUEL IN THE CLOUDS // SAMUEL TRA LE NUVOLE
Regia Pieter Van EeckeBelgio,2016, 70’
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I ghiacciai della Bolivia si stanno rapidamente ritirando e Samuel, l’anziano gestore della stazione sciistica del monte Chacaltaya in Bolivia, una delle più alte al mondo, deve confrontarsi quotidianamente con l’assenza di precipitazioni. Ogni giorno Samuel parte dal suo spettacolare rifugio per andare ad accogliere i turisti in arrivo da tutto il mondo e porta avanti la sua attività così come ha fatto per decenni. Nonostante le previsioni dei climatologi Samuel continua a sperare che a breve le precipitazioni torneranno a imbiancare la montagna.Sottotitoli Italiano
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Venerdì 3 novembre
TERRAGNOLO, PIAZZA
Teatro, ore 20.30
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SHARP FAMILIES. TAGLIATI PER GLI AFFARI
Regia Patrick GrassiItalia ,2016, 54’
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Generazioni di arrotini sono partiti dalla Val Rendena per cercare fortuna nel mondo. L’Inghilterra e Londra in particolare sono diventate la meta preferenziale di questa migrazione. Il mestiere si è tramandato di padre in figlio per generazioni e ora quelle famiglie dominano il mercato dei coltelli di Londra. Nel corso degli anni, insieme alle relazioni sociali è cambiato anche il mestiere, che tuttavia si basa sempre su un sapere frutto dell’esperienza e della conoscenza profonda dei coltelli.
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Sabato 04 novembre
TRAMBILENO, MOSCHERI
Auditorium, ore 20.30
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ALPTRAUM. DAS LETZTE ABENTEUER // ALPTRAUM. L’ULTIMA AVVENTURA
Regia Manuel LobmaierSvizzera,2016, 88’
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Manu e Robin sono due amici d’infanzia che hanno deciso di vivere insieme una nuova avventura prendendo in gestione una malga. Sono alla ricerca di emozioni autentiche e di una seconda giovinezza, lontano dalla società e dalle sue costrizioni. Hanno con sé una videocamera con cui documentano la loro quotidianità senza alcun filtro. Presto però la natura si rivela un ambiente ostile e la vita in montagna qualcosa di molto distante dalle loro romantiche visioni, che si trasformano rapidamente in un dure prove di realtà. Dopo poco tempo infatti i capi di bestiame iniziano ad ammalarsi e a morire, mentre l’arrivo di una avvenente pastora da una vicina malga scatena un violento scontro di gelosia. Il video-racconto dell’ultima estate della loro giovinezza si trasforma così nel diario di un brusco risveglio e l’immagine idilliaca della montagna che li aveva guidati cade rapidamente in frantumi.Sottotitoli Italiano
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Venerdì 10 novembre
POSINA
Palestra Comunale , ore 20.30
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DIVING INTO THE UNKNOWN // IMMERSIONE NELL’IGNOTO
Regia Juan ReinaFinlandia,2016, 82’
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La speleologia subacquea è una delle attività più pericolose al mondo, richiede una grande preparazione atletica ma soprattutto un’energia mentale in grado di affrontare una situazione altamente ostile all’uomo. Il regista Juan Reina aveva deciso di realizzare un film che documentasse la più lunga immersione subacquea della storia all’interno di una grotta sommersa in Norvegia da parte di cinque speleosub finlandesi. Ma il tentativo ha un esito tragico e due di loro muoiono durante l’immersione; i loro corpi rimangono ostaggi della grotta. Il film si trasforma radicalmente e diventa a sua volta un’esperienza estrema: raccontare la storia di un’amicizia investita dalla tragedia e la sua evoluzione. Presto infatti le autorità abbandonano l’idea di una missione di recupero, e i tre sopravvissuti decidono di organizzare una missione segreta che possa porre fine, anche esistenzialmente, a quella tremenda esperienza.Sottotitoli Italiano
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Sabato 18 novembre
VALLI DEL PASUBIO
Teatro San Sebastiano, ore 20.30
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DAMNATION
Regia Ben Knight, Travis Rummel
Stati Uniti, 2014, 87’
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Un tempo le dighe erano simbolo del progresso e del controllo sulla natura, oggi invece si trovano al centro di un acceso dibattito sostenuto da chi valuta negativamente il loro impatto sull’ecosistema. Negli Stati Uniti un crescente movimento d’opinione chiede che le dighe costruite a cavallo tra Otto e Novecento vengano rimosse e che i fiumi possano tornare al loro corso originario. Frutto di tre anni e mezzo di lavoro, DamNation documenta per la prima volta la spettacolare rimozione di alcune dighe e le successive conseguenze sull’ambiente. Un viaggio nella storia e nel paesaggio degli Stati Uniti, dove natura e libertà sono termini inscindibili.Sottotitoli Italiano
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Venerdì 24 novembre
VALLARSA, SANT’ANNA
Teatro di Sant’Anna, ore 20.30
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TOM
Regia Angel Luis Esteban Vega, Elena Goatelli
Spagna, Italia, 2015, 67’
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Tom vive in un camper insieme al suo anziano padre James. Sua madre, la celebre alpinista Alison Hargreaves, ha perso la vita scendendo dal K2 quando Tom aveva appena 6 anni e da allora ha il piccolo ha deciso di perseguire con tenacia il sogno di diventare alpinista e di scalare le sei pareti nord delle Alpi in un solo inverno. Nessuno è mai riuscito a farlo con questa cadenza e lui vuole diventare il primo. Accompagnato dal padre alla guida di un furgoncino bianco, Tom affronterà ogni rischio per riuscire a realizzare il suo sogno.Sottotitoli Italiano
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Venerdì 1 dicembre
TERRAGNOLO, PIAZZA
Teatro, ore 20.30
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LOOKING FOR EXITS: CONVERSATIONS WITH A WINGSUIT ARTIST // CONVERSAZIONI CON UN’ARTISTA DELLA TUTA ALARE
Regia Kristoffer Hegnsvad
Danimarca, 2015, 62’
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Il base jumping con tuta alare è uno sport estremo in cui ci si lancia da una vetta e grazie alla tuta che li rende simili a supereroi in grado di sfrecciare per centinaia di metri fino all’apertura del paracadute. All’interno della comunità dei base jumper Ellen Brennan è unanimemente considerata come una vera artista della disciplina. Ellen Brennnan non è solamente la base jumper più veloce del mondo, è soprattutto una donna che ha scelto di abbracciare una filosofia di vita improntata al contatto diretto con la natura. Nella sua abitazione nei pressi di Chamonix, Ellen trascorre giorni (e a volte notti) cercando nuove vie per i suoi lanci, che lei chiama “uscite”.Sottotitoli Italiano
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ORGANIZZATO DAI COMUNI DEL PASUBIO:
POSINA, TERRAGNOLO, TRAMBILENO, VALLARSA E VALLI DEL PASUBIO
Programma realizzato in collaborazione con Nuovo Cineforum Rovereto e Trento Film Festival
Tutte le proiezioni sono a ingresso gratuito
Gli incontri si dividono in VARIE tipologie
Temi
Incontri su un tema o sul modo di lavorare di un autore/ospite.
Alcuni sono riservati a chi partecipa al trekking altri sono aperti a tutti. Quest’ultimi sono segnalati con un * (asterisco) e sono alle ore 15.30 eccetto indicazioni contrarie.
Ferri del mestiere
Brevi dialoghi su pratiche e consigli importanti per fare reportage. Il tutto partendo dall’esperienza diretta degli ospiti.
Come si rompe il ghiaccio? Come non si spreca un testimone? Come si raggiunge un luogo?
Tante domande per cose forse meno altisonanti ma importantissime per chi si occupa di reportage e racconti di viaggio e territori.
Letture
Ogni ospite consiglierà un titolo da leggere e lo troverete a breve nella sezione Prepararsi.
I dopocena
La sera il dopocena sarà dedicato ai ferri del mestiere, alle curiosità e domande dei partecipanti al trekking o di chi pernotta in rifugio.
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Martedì 11 luglio, Malga Bisorte
IL REPORTAGE DI VIAGGIO, SANDRO ORLANDO
Nell’era di Internet, di Facebook, di Google Earth e Instagram, di Whatsapp ha ancora senso il reportage di viaggio? Ci sono luoghi che non siano già stati raccontati e fotografati? Esistono alternative al format “mondiale” stile Lonely Planet o di emuli in altre lingue o riuniti sotto altri marchi editoriali?
Sandro Orlando ci riporta all’essenza del viaggio con l’aiuto di grandi narratori.
Da Ryszard Kapuściński e Tiziano Terzani impareremo a servirci dei libri come compagni di viaggio. Patrick Leigh Fermor e Bruce Chatwin ci introdurranno nell’arte del vagabondaggio. Robert MacFarlane ci accompagnerà nelle sue esplorazioni oltre i limiti del noto. Con Sylvain Tesson scopriremo il fascino dell’avventura, con W.G. Sebald il potere del ricordo, con Lawrence Osborne la forza dell’improvvisazione. Per quanto lontano potrete andare, troverete sempre un tour operator ad aspettarvi. Ma anche una storia da raccontare, che da qualche parte si nasconde.
RACCONTARE I PAESI CHE CAMBIANO, MARCO ANSALDO
Tra colpi di stato, leggi speciali, intellettuali imprigionati e senza parole…
Marco Ansaldo è inviato speciale per la politica internazionale de “La Repubblica” e docente di Giornalismo Estero all’Università Luiss di Roma.
Numerosi i suoi articoli che recentemente hanno raccontato – dalle colonne del più importante quotidiano del gruppo Espresso – la Turchia, un Paese che sta vivendo importanti e drammatici cambiamenti. Il tentativo di colpo di stato, le leggi speciali, il giro di vite sulla libertà di stampa ed espressione, le nuove elezioni. Come ci si muove in una situazione di questo tipo? Cosa si osserva, cosa si racconta e come?
Partendo da quello che – ci piaccia o meno – è e sarà uno degli aghi della bilancia della politica internazionale, Marco Ansaldo ci accompagna in un viaggio appassionato nel mestiere di reporter e inviato.
I DOPOCENA
QUANTE GUERRE CI SONO AL MONDO? E CHI LE RACCONTA? CON RAFFAELE CROCCO
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Mercoledì 12 luglio, Rifugio Lancia
PAESAGGI CONTAMINATI E PAESAGGI SCOMPARSI, MARTIN POLLACK*
Martin Pollack non ha bisogno di grandi presentazioni. È stato inviato dello “Spiegel”, è il traduttore tedesco di Ryszard Kapuściński e polonista. È soprattutto viaggiatore e scrittore, esponente di spicco di un genere “la letteratura documentaria” capace di riunire qualità della narrazione e ricerche sul campo e d’archivio. Di fatto stiamo parlando di reportage letterario al più alto livello, opere oblique che intrecciano biografia, autobiografia, Storia e storie, visione del passato e del presente, geografia di un’Europa scomparsa e soprattutto elementi chiave per comprendere il presente.
Dialogheremo con lui per capire come nascono i suoi libri, come i suoi viaggi letterari siano allo stesso tempo affreschi di mondi perduti e nuove chiavi di lettura per il mondo in cui viviamo.
Particolarmente interessante la sua intuizione sui Paesaggi contaminati che ci permette di osservare ciò che ci circonda con occhi nuovi aprendo nuovi percorsi di narrazione e reportage.
APERTO A TUTTI, ORE 15.30
I ferri del mestiere con Valerio Pellizzari e Burhan OzBilici
I DOPOCENA
VIAGGIARE RIPORTANDO A CASA L’INSOLITO CON ROBERTO ABBIATI
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Giovedì 13 luglio, Rifugio Achille Papa
MEGLIO LONTANI DAL BRANCO, Valerio Pellizzari*
(Inizio alle ore 14)
Valerio Pellizzari ha seguito per oltre quarant’anni gli avvenimenti che hanno sconvolto l’Europa dell’Est, il Maghreb, il Medio Oriente, l’Asia centrale e l’Estremo Oriente. Ha collaborato con alcune delle più importanti testate nazionali e internazionali ed è stato compagno d’avventura di altri importanti reporter.
Attraverso ricordi e riflessioni, storie e situazioni emblematiche, ci porta a tu per tu con alcune situazioni chiave del mestiere di reporter (e non solo) e tratta un tema particolarmente inusuale in quest’epoca di reportage: “Meglio lontani dal branco”.
Per la sezione Ferri del mestiere sceglierà uno di questi temi: “Senza registratore”, “Alla stazione e capite un paese”, “Regole al posto di blocco”.
Ascoltare Valerio Pellizzari non significa solamente capire come lavora un professionista serio e rigoroso ma con lui si viaggia nel tempo, spesso dietro le verità ufficiali, per comprendere cosa è realmente accaduto negli ultimi decenni nel mondo.
APERTO A TUTTI
NON è SOLO UN CLIC. IL GIORNALISMO LIBER, BURHAN oZBILICI*
(Inizio alle ore 14)
Ci sono immagini che hanno segnato la storia del giornalismo e l’immaginario di intere generazioni. Ma spesso quelle immagini sono l’unica cosa che ricordiamo. Non ricordiamo chi le ha scattate, il percorso che ha portato alla loro realizzazione e spesso nemmeno ci ricordiamo che per immagini come quelle – e tante altre volte per articoli – molti giornalisti hanno rischiato tutto e qualcuno ha pure perso tutto.
Burhan Ozpilici ha documentato moltissimi scenari e crisi e, non ultimo, il drammatico omicidio dell’ambasciatore russo in Turchia che gli è valso il World Press Photo 2017.
Con lui parleremo della sua formazione, degli eventi più importanti che ha seguito, del suo modo di fare fotogiornalismo e di testimoniare ciò che accade nel mondo. Potremmo anche cercare di capire come si possa dimenticare la propria incolumità in certi momenti…
Insomma in una fotografia c’è tanto: una tecnica, una visione del mondo, una storia, un imperativo intimo e segreto…
APERTO A TUTTI
I FERRI DEL MESTIERE CON MARCO ANSALDO
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Vado a vedere se di là è meglio, Francesco Cataluccio*
Venerdì 14 luglio, Passo Pian delle Fugazze
Ci sono grandi scuole di reportage, grandi tradizioni, ma c’è solo un paese nel quale il reportage di viaggio è diventato il vero genere “letterario” nazionale. Questo paese è la Polonia dove grazie a una lunga tradizione e a reporter fuori dal comune si è consolidata una fucina di reporter di grande valore, disposti a “consumare le scarpe” per raccontare storie nazionali e internazionali. Tutti pensiamo a Ryszard Kapuściński o a Hanna Krall, ma dopo di loro è cresciuta una generazione di giovani reporter che hanno prodotto libri e lavori sulle più diverse parti del mondo dal tormentato Caucaso con Jagielsky al tentativo di fare i conti con i demoni delle guerre civili nei Balcani e in Ruanda assieme a Tochman, senza dimenticare la nuova e “vecchia” Russia raccontata da Jacek Hugo-Bader. Ma il reportage polacco è capace di guardare con occhio critico anche alle distorsioni presenti del proprio Paese. Cataluccio ci porta alla scoperta della ricchissima produzione che segna la scuola polacca di reportage e come titolo di questo incontro scegliamo il titolo di un libro proprio di Cataluccio (Sellerio, 2010).
APERTO A TUTTI